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Tassazione e distribuzione dei ricavi delle slot machine in Italia

lunedì 31st luglio

Sei appassionato di slot machine? Ecco un articolo per te che approfondisce l’aspetto della tassazione e la distribuzione dei ricavi delle slot machine in Italia. Questa volta si tratta di un articolo dedicato a chi è appassionato e desidera approfondire degli aspetti particolari, ma anche chi gioca da poco può leggerlo e trarre spunti molto interessanti. Il mondo dei giochi e delle slot machine dal 2000 al 2016 è cresciuto tantissimo. Nel 2016 le vincite hanno superato i 77 miliardi di euro e il payout relativo alle slot machine è stato dell’80%. Il restante 20% si divide in 10 miliardi di euro per le entrate erariali e 9 miliardi di fatturato del settore dei giochi e delle slot online. I dati degli ultimi anni confermano che l’industria del gioco è una delle prime in Italia: le imprese e dipendenti sono in crescita e l’indotto dal 2006 al 2011 è quasi raddoppiato. Anche tombola.it fa parte di questa realtà di gioco legale e autorizzato.

Tassazione e regolamentazione dei ricavi delle slot machine in Italia

La legge italiana stabilisce il numero dei concessionari e la durata delle concessioni, quindi se desideri giocare è necessario andare alla ricerca di un sito con regolare licenza se vuoi stare tranquillo. Lo Stato è intervenuto per tutelare i consumatori e l’interesse collettivo con la L. 96/2017 e la legge di stabilità per il 2016, che hanno portato all’aumento delle aliquote e alla riduzione dei punti vendita. Lo scopo dell’aumento della tassazione è stato quello di riuscire ad internalizzare i costi sociali e sanitari causati dal gioco d’azzardo patologico. Oltre ai concessionari, il sistema prevede un altro attore: la rete di distributori sparsi nel territorio nazionale. Analizzando la distribuzione territoriale per comparti di gioco la Campania risulta essere al primo posto per i giochi tradizionali (81,4 %); per le scommesse sempre la stessa regione con il 9,7%; per i nuovi giochi al primo posto troviamo il Friuli Venezia Giulia con il 75,2%.

Analizzando altri dati, la propensione alla spesa per il gioco d’azzardo risulta essere maggiore al sud (8,3% della raccolta sul reddito disponibile; particolarmente elevata in Campania,10,2%, e Abruzzo, 9,7%). La concentrazione della domanda risulta essere maggiore per i giochi di nuova generazione, con il 72,8% del Nord, 66,7% del Centro e il 55,6% del Mezzogiorno. Le percentuali mutano in riferimento ai dati sulla percentuale della spesa effettiva sulla raccolta: Sardegna 28,1%; Calabria 16,9%.

La tassazione dei giochi tradizionali

  • Lotto: all’interno di questa voce rientrano il Lotto tradizionale e 10 e Lotto dove il prelievo fiscale equivale ad un utile di gestione, ottenuto dalla sottrazione alla raccolta: delle vincite e della percentuale per il gestore del punto gioco. Per il solo caso del Lotto tradizionale è stata introdotta negli ultimi anni anche la “Tassa sulla Fortuna” del 8% sulle vincite superiori ai 500€.
  • Giochi numerici a totalizzatore nazionale: sono composti dal Superenalotto, Superstar e Win for Life. A questi giochi è applicata l’Imposta Unica, e la base imponibile è la raccolta. Le aliquote sono rispettivamente del 28,27%, 38,27% e 23,27%. Per questa gruppo di giochi si applica l’ulteriore tassazione del 12% sulle vincite superiori ai 500€.
  • Lotterie: composte da differite e dalle istantanee alla quale si applica un’aliquota che corrisponde al valore residuale. Per le sole lotterie istantanee si applica l’ulteriore tassazione del 12% su vincite superiori si 500€.
  • Bingo. Per il bingo si applica l’Imposta Unica e la base imponibile corrisponde al margine lordo (GGR) calcolato come differenziale fra la raccolta e i premi restituiti ai giocatori. L’aliquota applicata è del 20%.

Il settore dei giochi tradizionali nel 2016 ha assorbito circa il 21% della raccolta complessiva, il 34,5% della spesa dei giocatori, ha garantito il 36,6% del gettito e il payout si attesta al 67%. Negli ultimi dieci anni la quota di mercato e il gettito erariale si sono ridotti, nel 2006 infatti erano rispettivamente del 41,2% e del 63%; sempre negli stessi anni c’è stata una riduzione dell’incidenza media del prelievo sulla spesa dei giocatori del 11,8%. Tale diminuzione è direttamente proporzionale all’aumento dell’offerta dei nuovi giochi, e nei prossimi anni non ci si aspetta una significativa ripresa.

La tassazione delle scommesse

  • Scommesse sportive: composte da concorsi a pronostici, scommesse sportive e non sportive a quota fissa e scommesse a totalizzatore e a tutte si applica l’Imposta Unica che però ha base imponibile differente. Per i concorsi a pronostici si applica alla raccolta al netto dei diritti fissi e ricevitori con aliquota del 33,84%. Per le scommesse sportive e non sportive a quota fissa l’imposta si applica al margine lordo con un’aliquota del: 18% per la raccolta su rete fisica e 22% per la raccolta a distanza. Per le scommesse a totalizzatore l’imposta unica si applica alla raccolta con aliquota del 20%.
  • Scommesse ippiche: comprendono le scommesse ippiche a quota fissa e il V7, ad entrambe si applica l’Imposta Unica. Per le scommesse ippiche a quota fissa la base imponibile è il margine lordo con l’aliquota del: 43% per la raccolta su rete fisica e 47% per la raccolta a distanza. Per il V7 l’imposta si applica alla singola posta di gioco con l’aliquota al 15%.

La tassazione dei giochi di nuova generazione

  • Apparecchi: in questa categoria rientrano le AWP, le VLT e gli apparecchi per il gioco lecito senza vincita in denaro. Per le AWP e le VLT viene applicato il prelievo erariale unico (PREU): istituito nel 2003 dove la base imponibile è rappresentata dalle somme giocate (raccolta). L’aliquota per le AWP è del 19%, mentre per le VLT è del 6%. Per le VLT si aggiunge un’ulteriore tassazione del 12% sulle vincite superiori ai 500€, denominata anche “tassa sulla fortuna”. Per gli apparecchi per il gioco lecito senza vincita in denaro (biliardo, calcio balilla, ecc.) si applicano: l’ISI, imposta sugli intrattenimenti e l’IVA. La base imponibile equivale all’imponibile medio annuo forfettario per categoria e l’aliquota è dell’8%.
  • Giochi di abilità a distanza: a questa categoria viene applicata l’Imposta Unica e la base imponibile è il margine lordo, con l’aliquota al 20%.
  • Giochi di carte e giochi di sorte a quota fissa: in questo gruppo rientrano il Poker cash e i giochi da casinò. L’imposta è applicata è quella unica con la base imponibile sul margine lordo e l’aliquota per entrambi i giochi al 20%.

Ci rendiamo conto che siano aspetti un po’ noiosi, ma è utile esserne a conoscenza per poter giocare in modo sicuro e responsabile. In bocca al lupo e buon divertimento con le slot machine!

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